La fondazione della “città nuova”

Abbiamo incontrato la Signora Anna in un pomeriggio di ottobre, dandoci appuntamento sulla scalinata della Cattedrale.

All’inizio eravamo un po’ imbarazzati ma, dopo aver chiesto qualche notizia su Noto, la Signora Anna, come un fiume in piena, ci ha raccontato tante storie legate alla ricostruzione della città dopo il terremoto del 1693. In modo particolare, ci ha descritto come è stata progettata Noto e come la piazza in cui sorgono la Cattedrale e il Municipio costituisca un modello di “Piazza Ideale”, quasi sospesa in aria.

La Signora Anna ci ha raccontato che Noto è una delle poche città di fine ‘600 costruite su progetto, con strade che, in verticale rispetto alla Piazza del Municipio, confluiscono sul Corso Vittorio Emanuele, mettendo così in collegamento le zone periferiche con il centro storico. Ci ha parlato delle tante chiese costruite con gli annessi conventi, dei palazzi nobiliari, dei vicoletti pieni di botteghe di artigiani che lavoravano per i nobili.

Nello specifico, ci ha raccontato il motivo per cui la nostra Cattedrale è intitolata a San Nicola di Bari, così come tante chiese del sud Italia. Dopo questo excursus storico e culturale, abbiamo parlato del nostro Santo Patrono, della sua vita, della processione, dei “cili” e del motivo per cui i festeggiamenti cadono il 19 febbraio e l’ultima domenica di agosto.

Saremmo rimasti ad ascoltare ancora e a dire: “Signora Anna …ci racconti altre storie!” sia per il suo modo coinvolgente di raccontare, sia perché siamo sicuri che Noto ha ancora tanto da dirci.

Clan Roboris. Gruppo Noto 1

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