“Raccontami una storia”, un laboratorio di storie vissute
Trasmissione di saperi identitari attraverso dialoghi/incontri fra generazioni diverse per la saldare la continuità storica fra passato e futuro.
I pensieri e i concetti elaborati, a seguito dei dialoghi, sono stati sintetizzati in parole chiave che confluiranno in installazioni composte dalle foto dei volti dei partecipanti
L’attività è stata organizzata attraverso il coinvolgimento di vari protagonisti, nel loro ambiente o in luoghi adattati alla scenografia del racconto: il mare, un giardino, una piazza, l’interno di un’abitazione. Le persone prescelte sono state selezionate in base all’interesse e all’originalità delle storie da tramandare, che possano avere significati evocativi legati alla tradizione locale o a episodi vissuti che abbiano attinenza con la storia dei luoghi.
Gli Scout e le Guide, che hanno svolto l’attività in uniforme, si sono organizzati in piccoli gruppi di 5/8 unità, di età variabile tra i 13/14 e 19/20 anni, con la presenza di un adulto educatore di riferimento.
I ragazzi hanno intervistato il protagonista per farsi raccontare la storia, con un atteggiamento di ascolto, filmando o trascrivendo il racconto e le loro impressioni.
Questi momenti sono stati fotografati e ripresi in mini-clip video.
Agli educatori è stato chiesto di redigere una scheda riassuntiva, che facesse emergere gli aspetti di crescita psico-pedagogica dei partecipanti alle attività.
Le attività sono iniziate tra il mese di luglio/settembre 2019, con il coinvolgimento del Comitato regionale dell’AGESCI che ha individuato i vari Gruppi scout disponibili nelle 13 città selezionate afferenti al progetto UNESCO. Gli ultimi incontri si sono realizzati nel mese di gennaio 2020, poi interrotti per la pandemia che ha colpito l’intero Paese.
Sono state raccolte 16 storie in dodici città; l’intervista programmata per Militello Val di Catania non si è potuta realizzare a causa dell’epidemia di Covid 19.
— Giada Cantamessa, curatrice del progetto